Le 5S

, , , ,

Si parla di 5S, di metodologia 5S, come di un evento in cui, attraverso gli step della metodologia si ottimizza un posto di lavoro, che sia una postazione di lavoro piuttosto che una scrivania.
Ricordiamoci il significato 5S:
Sort – Selezionare
Shine – Pulizia
Simplify – Semplificare
Standardize – Standardizzare
Sustain – Sostenere

Spesso si nota nelle aziende l’applicazione esclusiva del metodo 5S, pensando di poter iniziare un processo di miglioramento continuo.

Niente di più sbagliato!

Riprendendo i concetti dell’Eccellenza Operativa, l’applicazione delle 5S deve avanzare simultaneamente ad altri tools Lean, chiamati non a caso Attivatori del Miglioramento (Lean Enablers), ne cito i più importanti:

  • Visual Management (metodologie di gestione visiva)
  • Standard Work (standardizzazione)
  • Lost Time Analisys (creazione di indicatori)
  • Kaizen (eventi di miglioramento di 1 settimana, con mappatura di un processo)
  • Autonomous Maintenance (auto manutenzione)
  • Employee Involvement (coinvolgimento delle persone)

Conclusioni

Per avviare un sistema di Miglioramento Continuo è necessario dotare le persone, i team di lavoro, di un set di competenze completo, che supporti la loro autonomia nelle attività di miglioramento e confronto quotidiano.

L’ulteriore beneficio dato da questo approccio è avere una chiara distinzione tra le responsabilità delegate agli operatori, ai team, rispetto a quelle del management e dei ruoli di supporto.

 

Work Sampling Campionatura del Lavoro, cos’è

, , , ,

Il Work Sampling o Campionatura del Lavoro è uno strumento di analisi molto efficace.
Durante alcuni progetti Leanpull abbiamo introdotto questa metodologia, non molto conosciuta, in alcune realtà aziendali, per monitorare le attività di un certo gruppo di persone all’interno di alcune aree di lavoro.
Si tratta di una tecnica di rilevazione statistica utile per analizzare e avere dati di un campione rappresentativo di persone con un limite di fiducia che può arrivare al 99%.
Facciamo un esempio di possibile campo di applicazione:
Rilevare le diverse attività di un gruppo di persone che lavorano in una grande area di lavoro.
Le possibili metodologie utili per l’analisi possono essere sostanzialmente 2:
1 – Analisi Tempi e Metodi sul posto (ma in un contesto simile occorrerebbe un elevato numero di ore per raccogliere ed elaborare tutti i dati)
2 – Utilizzare il Work Sampling

Alcuni campi di utilizzo:
Analizzare il lavoro produttivo e non produttivo in una certa area (vedi attività a valore e attività non a valore)
Misurare le perdite (attese, movimenti eccessivi, acicli)
Analizzare il lavoro di ufficio

Ma come Funziona?
Si basa sul eseguire un numero di rilevazioni, osservazioni, istantanee sul posto, su più fasce orarie giornaliere, da estendere su più giorni.
Apposite tabelle e formule definiscono il numero di osservazioni da eseguire e gli intervalli da rispettare per avere una buona affidabilità dei dati.
Sul modulo delle osservazioni vengono riportati tutti le tipologie di avvenimento che si vogliono analizzare. (ad esempio: controllo, movimento, attesa, …)
Alla fine dello studio saranno disponibili una serie di dati, affidabili, che potranno essere utili per avere una fotografia precisa del contesto., potendo valorizzare i dati in base ai propri obiettivi.

I Vantaggi del Work Sampling?

Velocità di esecuzione e disponibilità dei dati

Analisi e disponibilità di dati relativi alle attività di gruppi numerosi di persone (per valutare i fattori di inefficienza di un numero elevato di persone)
Non occorre avere una competenza specifica per svolgere le osservazioni

Abbiamo applicato questa tecnica di analisi in diversi nostri progetti di miglioramento per ricavare dati importanti sui fattori di inefficienza di aree di lavoro con numerose persone.

Contattaci per avere dettagli e approfondimenti, saremo lieti di poter valutare le tue esigenze.

Stefano Lecchi

segreteria@leanpull.com

stefano.lecchi@leanpull.com

mobile +39 338 36 22 206

Formazione Analista Tempi e Metodi 4.0 al tempo del Lean Thinking

, , , ,

L’analista Tempi e Metodi, un ruolo oramai sorpassato?
Assolutamente no, anzi …..

Basterebbe la seguente domanda per capire quanto sia importante questo ruolo…..

Come gestite il controllo dei costi nella vostra azienda e più precisamente come quantificate i Costi Variabili* ?

(*I Costi Variabili si possono intendere come i Costi della Manodopera Diretta, ad esempio ….)

Senza un Analisi Tempi e Metodi non avrete la possibilità di definire dei corretti Costi Standard ma potrete affidarvi esclusivamente a previsioni, stime.

La conseguenza di una errata valutazione dei Costi Variabili ha un effetto diretto sul Budget aziendale rendendolo Inaffidabile, un budget inaffidabile di conseguenza mette a rischio la salute economica di una società …. basterebbe questo per rivalutare la figura dell’Analista Tempi e Metodi, non pensate?!

Ma l’apporto di un Analista Tempi e Metodi non si ferma qui, nell’era dell’Industry 4.0, del Pensiero Snello, delle nuove metodologie di lavoro Agile, le competenze di un Analista Tempi e Metodi sono altrettanto preziose.
Un bravo Analista possiede notevoli qualità analitiche nonché capacità relazionali, le stesse capacità che vengono richieste dai cosiddetti Agenti del Cambiamento Lean, chiamati non a caso Facilitatori.

Dunque L’Analista Tempi e Metodi moderno è chiamato a differenziare le proprie competenze, acquisendo oltre alle classiche conoscenze anche Nuove Capacità, come Tecniche di Coinvolgimento, di Coaching, abilità di Team Building.

Nei nostri programmi formativi oltre alle classiche tematiche relative ai Principi dell’Analisi del Lavoro uniamo i Fondamenti del Lean Thinking.
Introduciamo sistemi di Eccellenza Operativa (Operational Excellence) ,tecniche di Lean Assessment, metodologie di coinvolgimento del personale, competenze nella creazione di indicatori KPI, ed una parte dedicata alla costificazione e al ritorno d’investimento.
Il percorso formativo si rivolge sia a coloro che vogliono diventare specialisti di Organizzazione del Lavoro e Analisi Tempi e Metodi che a Responsabili Operativi.

Non promuoviamo Corsi a Catalogo per scelta ma creiamo percorsi di formazione mirati in relazione ai Bisogni ed ai Desideri dell’azienda.

Ecco un esempio di programma base:

  • La formazione dell’Analista Tempi e Metodi
  • I principi dell’Analisi del Lavoro
  • Fondamenti del Lean Thinking (tipologie di spreco, Lead Time, VA e NVA)
  • Analisi del Lavoro (Cicli di lavoro, Schemi di flusso, schemi di procedimento, Layout)
  • Sistemi di applicazione (Standard di operazione, standard elementari, micro standard)
  • Tecniche per la determinazione dei Tempi (rilievo cronometrico, MTM, Campionatura del Lavoro, Work Sampling, Bedaux, software specialistici)
  • Taratura del rendimento (formazione sulla valutazione del rendimento attraverso simulazioni video)
  • Ergonomia
  • Determinazione di un Tempo Standard (prova pratica)
  • Tecniche di Coinvolgimento e Team Building
  • Standard Work Assessment

Durata:
Il workshop standard ha una durata media di 5 giornate ma è possibile modificare l’intervento in base a bisogni specifici.

E’ possibile inoltre orientare il percorso formativo in relazione ad un progetto pilota operativo che abbia come obiettivo anche il raggiungimento di Risultati Concreti (Recupero Produttività, Miglioramento Efficienza, Ottimizzazione Flussi, creazione SOP,…)

I docenti nonché consulenti hanno un’esperienza pluriennale sui temi trattati.

Sarà svolto test finale di apprendimento e rilasciato Attestato di partecipazione.

Nel nostro team abbiamo professionisti senior in ambito Analisi Tempi & Metodi con esperienza pluriennale.

Svolgiamo progetti di Analisi Tempi e Metodi e corsi professionali ad Alto Coinvolgimento su questi temi.

Contattaci per approfondire l’argomento e poter valutare insieme le tue necessità.

Stefano Lecchi

segreteria@leanpull.com

stefano.lecchi@leanpull.com

mobile + 39 338 36 22 206

 

 

 

 

 

Cos’è la metodologia Hoshin Kanri e l’A3-X

, , , ,

L’Hoshin Kanri è una metodologia che permette di gestire attività, progetti di miglioramento mantenendo un collegamento costante  tra chi si occupa di Strategia e chi si occupa della parte Operativa.

Un pò come una bussola orienta il team di progetto per far raggiungere gli obiettivi pre definiti massimizzando risultati e tempistiche.

Hoshin Kanri:
Ho = Direzione
Shin = Ago
Kan = Controllo
Ri = Logica
La metodologia Hoshin Kanri utilizza un’approccio gestionale integrato che combina management strategico e management operativo, legando il conseguimento degli obiettivi del vertice aziendale all’operatività quotidiana.

In sostanza è uno strumento o meglio metodologia che permette, in base ad un obiettivo da raggiungere, di vedere quali siano le azioni combinate della parte strategica e di quella operativa, riuscendo a far avanzare le attività in simultanea.

Questo modo di operare permette di evitare tutte quelle criticità (attività ridondanti, ritardi, errori di comprensione e comunicazione, contrasti, non raggiungimento degli obiettivi) tipici di un Progetto gestito con una organizzazione classica.

L’Hoshin Kanri è una potente metodologia che consente all’azienda di concentrarsi sul miglioramento continuo con i seguenti benefici:

  • Il focus sugli obiettivi
  • Sviluppo di piani che supportano gli obiettivi
  • Una diffusione e un coinvolgimento a tutti i livelli

L’HK è un mezzo di apprendimento, crescita ed evoluzione delle persone e dell’organizzazione, e del loro modo di progettare un evento di miglioramento.
La metodologia se ben utilizzata garantisce rapidità di adeguamento ai cambiamenti.

L’Hoshin Kanri per l’azienda Lean è un ulteriore tassello, mattoncino, con cui costruire un Production System inter aziendale di eccellenza.(vedi sistemi di Operational Excellence OpEx)
La struttura del Hoshin Kanri viene chiamata Hoshin Kanri A3 – X (deriva dalla struttura del A3 Problem Solving).
E’ sostanzialmente una matrice che lega strategie e progetti top down.
Perché questo tipo di schema?
Perché aiuta visivamente a vedere le correlazioni tra le 4 facce di ownership di un progetto (visione globale).

 

Contattaci per avere approfondimenti sulla metodologia, sulle sue potenzialità e sui campi d’applicazione.

Sviluppiamo progetti di miglioramento e formazione esperienziale attraverso questa metodologia.

Stefano Lecchi

segreteria@leanpull.com

stefano.lecchi@leanpull.com

mobile +39 338 36 22 206

Value Stream Mapping cos’è una Mappatura di un Processo

, , , ,

La Value Stream Mapping è un metodo visivo  per creare una “fotografia in una pagina” di tutti i processi che avvengono in un’azienda, dal momento in cui un cliente effettua l’ordine al momento in cui gli viene consegnato nel luogo desiderato.

L’obiettivo è rappresentare i flussi dei materiali e delle informazioni attraverso tutta l’organizzazione ed individuare le attività a valore richieste per produrre e consegnare il prodotto al cliente.

Per rappresentare, disegnare una Value Stream si utilizzano tutta una serie di simboli, ognuno con un significato preciso.

Si rappresentano 2 Value Stream Map:

  • Value Stream Current State, equivale alla fotografia dello stato attuale del processo.
  • Value Stream Future State, consiste in una definizione di un possibile stato futuro del processo, migliorato.

Perché è importante in un processo di miglioramento fare una Value Stream Mapping?

Già durante la costruzione del VSM Current State il team può facilmente individuare sprechi lungo il flusso.

Una volta tracciato lo stato attuale del value stream mapping possiamo partire per disegnare lo stato futuro value stream mapping.

Quanto occorre per completare un Future State Map?

Solitamente per implementare un nuovo processo sono necessari da 1 a 3 anni di sviluppo attività, ma questo non vuole dire che bisogna attendere questo tempo per ottenere risultati.

Una volta disegnata la Future State Map si possono isolare, definire, delle aree più ristrette di miglioramento, chiamate loop, dove poter intervenire rapidamente per ottenere risultati a breve termine, che andranno a dare benefici immediati su tutto il processo.

Esempio di loop:

Regole di sviluppo di una VSM

Sono 4 gli step di sviluppo di una VSM, che vanno seguite in modo sequenziale:

  • Definizione delle famiglie prodotto (l’attività fondamentale, che tante volte viene saltata, serve ad identificare le famiglie prodotto, che si differenziano in base ai processi)
  • Current State Map (disegnare la VSM della situazione attuale)
  • Future State Map (creare una VSM di uno stato futuro)
  • Piano di implementazione (sviluppo del piano di miglioramento incluso la tabella delle risposte, dove definire quali indicatori si dovranno migliorare nel future state)

Linee guida di una Value Stream Map

Ci sono 8 regole fondamentali con cui sviluppare una mappatura di un processo:

1 – Definire il Takt Time

2 – Definire la strategia con cui gestire il Prodotto Finito (Stock magazzino, pronto da spedire, …)

3 – Creare un Flusso Continuo

4 – FIFO tra i processi

5 – Pull Supermarket (introduzione del Kanban)

6 – Programmare in un solo punto del processo (Pacemaker)

7 – Calcolare l’Intervallo di ogni processo

8 – Implementare il Pitch (modularità)

Viene definito un Action Plan in cui:

  • Analizzare tutti i loop (processi interni, processi cliente, processi fornitore)
  • Elencate le opportunità di miglioramento
  • Cost drivers

 

Esempio di tabella con obiettivi di una Value Stream Map:

 

Il Lean Process Design come applicare la metodologia Lean nella Progettazione

, , , ,

Lo scopo del Lean Process Design è creare prodotti sempre più performanti o evolvere quelli esistenti.
Rispetto alla classica metodologia Lean sviluppata su Processi Produttivi, Vi sono delle differenze nell’applicazione dei tools e nel significato di diversi termini.
Si differenzia anche la valorizzazione e la priorità dei vari aspetti di miglioramento.
Nel Lean Process Design uno dei fattori importanti è il Time to Market, la metodologia deve evitare fasi di riprogettazione che possono allungare il tempo di sviluppo di un prodotto.
Ci sono poi comunanze di tools e metodologie, come la parte legata al Visual Management, che da una parte, nella Lean Production, facilità la gestione delle attività quotidiane produttive, e dall’altra favorisce una gestione ottimizzata delle fasi di project management.
Uno dei tools più comuni utilizzati in entrambi i casi è la metodologia Kamishibai, consiste in un sistema di gestione visiva di attività periodiche che le persone devono svolgere.
Anche la creazione di team inter funzionali è una caratteristica comune sia in Produzione che nel Product Development, team che facilitano lo sviluppo di competenze e non disperdono la conoscenza, essenziale nel project management.
Nel Product Development ci sono poi diverse metodologie di progettazione più o meno indicate in base al progetto ed al contesto (set based engineering, point based engineering)

I Fondamenti della Lean (Gli 8 Sprechi)

, , , ,

Introduzione alla Metodologia Lean.

I Fondamenti della Lean sono la Base di Partenza per capire le logiche del Pensiero Lean, definizione degli 8 Sprechi e loro individuazione nelle nostre attività quotidiane.

La connessione tra Sprechi, Cause ed Effetti.

Il workshop aiuta a identificare gli Sprechi, vederli nei nostri processi, capirne le cause.

Esercizi pratici sul campo per catturare gli Sprechi, lavoro di squadra per definire poi un Piano di Miglioramento per la loro eliminazione.

Formazione Problem Solving

, , , ,

Promuoviamo workshop di Problem Solving, con metodologia A3 Practic Problem Solving.

Formazione sull’applicazione della metodologia e sulle tecniche utilizzate.

Come identificare un Problema.

Classificazione delle diverse tipologie di Problema (Livello), creazione di un A3, gli 11 Step del A3 Practic Problem Solving.

Azioni di contenimento ed eliminazione definitiva di un Problema.

Da industria 4.0 a Lean 4.0 Quando la nuova rivoluzione industriale si sposa con la Lean

, , , ,

La sempre maggiore diffusione e accessibilità in termini di costi delle tecnologie digitali (hardware e software) con i nuovi paradigmi del mercato del consumo che dalla produzione di massa si sposta verso la “customizzazione” di massa sta avviando una nuova rivoluzione industriale nota col nome di Industry 4.0 dal nome del piano industriale del governo tedesco Industrie 4.0 del 2013 che prevedeva investimenti su infrastrutture, scuole, sistemi energetici, enti di ricerca e aziende per ammodernare il sistema produttivo tedesco e riportare la manifattura ai vertici mondiali.
Questa nuova rivoluzione porterà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa consentendo di ridurre al minimo gli sprechi lungo tutta la supply chain e di produrre in tempo reale esattamente quello che il mercato sta richiedendo. Secondo un rapporto della multinazionale di consulenza McKinsey, le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell’ambito di quattro direttrici di sviluppo: la prima riguarda l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, e si declina in big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione. La seconda è quella degli analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore. Oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese, che potrebbero invece ottenere vantaggi a partire dal “machine learning”, dalle macchine cioè che perfezionano la loro resa “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati. La terza direttrice di sviluppo è l’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata. Infine c’è tutto il settore che si occupa del passaggio dal digitale al “reale” e che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni.
Ovviamente per molte realtà industriali, soprattutto le più lontane da Industria 4.0, il raggiungimento di questi obiettivi dovrà avvenire attraverso diverse fasi e passaggi, e il punto di partenza dovrà essere sempre una organizzazione di tipo Lean. Altrimenti il rischio è quello di automatizzare e digitalizzare gli sprechi senza cogliere le opportunità delle nuove tecnologie.

 

WORKSHOP DI A3 PRACTIC PROBLEM SOLVING

, , , ,

Si parla da molto tempo di Problem Solving, di capacità di fare Problem Solving ma qual è la metodologia su cui basarsi ?
Come di solito risolvete i Problemi?
Avete una metodologia per individuare e risolvere i Problemi?
L’A3 Practic Problem Solving, chiamato anche Problem Solving Toyota, è lo strumento Pratico di Eccellenza utilizzato per la risoluzione dei Problemi in tutte le realtà evolute che non possono basarsi sull’improvvisazione nell’affrontare le criticità dei loro processi.
Il workshop vuole far acquisire ai partecipanti una visione completa della metodologia.
Perché l’A3 Practic Problem Solving è la base per il Miglioramento Continuo.
Capire perché è importante risolvere i problemi con i giusti strumenti;
Capire quali sono i segnali che indicano la presenza di un Problema, Individuare e classificare un problema, catturare le cause principali, definire degli obiettivi, implementarne le contromisure.
Il secondo fine dell’evento è far capire ai partecipanti quanto sia importante creare una cultura per la Risoluzione dei Problemi in qualsiasi contesto lavorativo.

Programma:
Il programma inizia facendo esporre ai partecipanti il modo in cui loro risolvono i Problemi:

– A3 Template, come compilare un A3 report
– Come di solito risolvi i Problemi?
– Come gestisci le informazioni dei Problemi che hai affrontato?
– Chi viene coinvolto?
– Dove si svolge l’attività?

Dopo questa prima fase di discussione tra i partecipanti vengono presentati i vari aspetti della metodologia A3 Practic Problem Solving:
– Perché è importante risolvere i Problemi nel modo giusto
– Definizione di un Problema
– Definizione di Distanza di un Problema
– I 3 Livelli di un Problema (Problemi di Livello 1, 2, 3)
– Come identificare un Problema

Si passa poi allo sviluppo degli Step di un modulo A3 Practic Problem Solving:

– Chiarire il Problema
– Implementare i contenuti
– Localizzare il Punto delle Cause
– Identificare Obiettivi
– Identificare Cause Dirette e Cause alla Radice
– Valutare e implementare potenziali Miglioramenti e Sistemi di Misura
– Standardizzare

A tal proposito i partecipanti possono essere suddivisi in diversi gruppi per meglio comprendere lo sviluppo della metodologia attraverso l’analisi di un caso pratico.

Durata:
Il workshop standard ha una durata di 3 giornate ma è possibile personalizzare l’intervento in base a esigenze specifiche.
E’ possibile inoltre orientare il percorso formativo su un problema specifico che l’azienda vuole affrontare.

Sarà svolto test finale di apprendimento e rilasciato Attestato di partecipazione.