La sempre maggiore diffusione e accessibilità in termini di costi delle tecnologie digitali (hardware e software) con i nuovi paradigmi del mercato del consumo che dalla produzione di massa si sposta verso la “customizzazione” di massa sta avviando una nuova rivoluzione industriale nota col nome di Industry 4.0 dal nome del piano industriale del governo tedesco Industrie 4.0 del 2013 che prevedeva investimenti su infrastrutture, scuole, sistemi energetici, enti di ricerca e aziende per ammodernare il sistema produttivo tedesco e riportare la manifattura ai vertici mondiali.
Questa nuova rivoluzione porterà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa consentendo di ridurre al minimo gli sprechi lungo tutta la supply chain e di produrre in tempo reale esattamente quello che il mercato sta richiedendo. Secondo un rapporto della multinazionale di consulenza McKinsey, le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell’ambito di quattro direttrici di sviluppo: la prima riguarda l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, e si declina in big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione. La seconda è quella degli analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore. Oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese, che potrebbero invece ottenere vantaggi a partire dal “machine learning”, dalle macchine cioè che perfezionano la loro resa “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati. La terza direttrice di sviluppo è l’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata. Infine c’è tutto il settore che si occupa del passaggio dal digitale al “reale” e che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni.
Ovviamente per molte realtà industriali, soprattutto le più lontane da Industria 4.0, il raggiungimento di questi obiettivi dovrà avvenire attraverso diverse fasi e passaggi, e il punto di partenza dovrà essere sempre una organizzazione di tipo Lean. Altrimenti il rischio è quello di automatizzare e digitalizzare gli sprechi senza cogliere le opportunità delle nuove tecnologie.

 

Si parla da molto tempo di Problem Solving, di capacità di fare Problem Solving ma qual è la metodologia su cui basarsi ?
Come di solito risolvete i Problemi?
Avete una metodologia per individuare e risolvere i Problemi?
L’A3 Practic Problem Solving, chiamato anche Problem Solving Toyota, è lo strumento Pratico di Eccellenza utilizzato per la risoluzione dei Problemi in tutte le realtà evolute che non possono basarsi sull’improvvisazione nell’affrontare le criticità dei loro processi.
Il workshop vuole far acquisire ai partecipanti una visione completa della metodologia.
Perché l’A3 Practic Problem Solving è la base per il Miglioramento Continuo.
Capire perché è importante risolvere i problemi con i giusti strumenti;
Capire quali sono i segnali che indicano la presenza di un Problema, Individuare e classificare un problema, catturare le cause principali, definire degli obiettivi, implementarne le contromisure.
Il secondo fine dell’evento è far capire ai partecipanti quanto sia importante creare una cultura per la Risoluzione dei Problemi in qualsiasi contesto lavorativo.

Programma:
Il programma inizia facendo esporre ai partecipanti il modo in cui loro risolvono i Problemi:

– A3 Template, come compilare un A3 report
– Come di solito risolvi i Problemi?
– Come gestisci le informazioni dei Problemi che hai affrontato?
– Chi viene coinvolto?
– Dove si svolge l’attività?

Dopo questa prima fase di discussione tra i partecipanti vengono presentati i vari aspetti della metodologia A3 Practic Problem Solving:
– Perché è importante risolvere i Problemi nel modo giusto
– Definizione di un Problema
– Definizione di Distanza di un Problema
– I 3 Livelli di un Problema (Problemi di Livello 1, 2, 3)
– Come identificare un Problema

Si passa poi allo sviluppo degli Step di un modulo A3 Practic Problem Solving:

– Chiarire il Problema
– Implementare i contenuti
– Localizzare il Punto delle Cause
– Identificare Obiettivi
– Identificare Cause Dirette e Cause alla Radice
– Valutare e implementare potenziali Miglioramenti e Sistemi di Misura
– Standardizzare

A tal proposito i partecipanti possono essere suddivisi in diversi gruppi per meglio comprendere lo sviluppo della metodologia attraverso l’analisi di un caso pratico.

Durata:
Il workshop standard ha una durata di 3 giornate ma è possibile personalizzare l’intervento in base a esigenze specifiche.
E’ possibile inoltre orientare il percorso formativo su un problema specifico che l’azienda vuole affrontare.

Sarà svolto test finale di apprendimento e rilasciato Attestato di partecipazione.

 

Il workshop vuole fornire una visione completa della metodologia SMED (Single Minute Exchange of Die) utilizzata per la riduzione dei tempi di set up nei processi sia in ambito produttivo che di altro genere.
Tale metodologia rientra nelle azioni di miglioramento di Lean Assessment.
E’ un potente strumento che se ben applicato può dare benefici in termini di aumento di flessibilità dei processi, aumento Efficienza Impianti, riduzione Lead Time, ridurre le scorte, produrre bacth più piccoli.

Gli obiettivi del corso possono essere sintetizzati nei seguenti punti:
– Comprendere l’importanza dell’applicazione della metodologia, acquisire conoscenze riguardo i vantaggi che si possono ottenere in diversi ambiti.
– Apprendere le fasi di sviluppo della metodologia
– Acquisire tecniche di ripresa video
– Individuazione soluzioni migliorative
– Ottimizzazione Set Up e Flessibilità Processo
– Relazione SMED, O.E.E. e Perdite Programmate
– Definizione indicatori KPI
– Relazione tra SMED e Attivatori Lean (5S, Visual Management, Standard Work, Autonomous Maintenance)
– Calcolo Saving
– Analisi di un Caso Reale su cui sviluppare la metodologia

Il programma prevede una fase iniziale di presentazione della metodologia, della relazione tra lo SMED ed il sistema di Lean di Miglioramento Continuo chiamato Eccellenza Operativa (Operational Excellence);
Di seguito verranno analizzati in modo dettagliato gli step di analisi dello SMED:

A. Fase di Pianificazione
1) Video e Documento Stato Attuale
2) Separazione attività Interne ed Esterne
3) Conversione attività interne ed esterne ed eliminazione degli sprechi
B. Fase di Implementazione
4) Implementazione Miglioramenti
Fase di Controllo e Azione di Mantenimento
5) Ricerca ulteriori miglioramenti
6) Supporto e miglioramento
Verrà selezionato un video di attività di Set Up (possibilità di scegliere video inerenti diversi settori come Elettronico, Meccanico, Plastico, Alimentare, Energia) su cui approcciare ad una prima analisi di dettaglio dello SMED.

Modello Excel di sviluppo operativo:

Durata:
Il workshop standard ha una durata di 4 giornate ma è possibile personalizzare l’intervento in base a esigenze specifiche.
E’ possibile inoltre orientare il percorso formativo su un progetto interno di miglioramento.

Sarà svolto test finale di apprendimento e rilasciato Attestato di partecipazione.